La variante cinese

La variante cinese

Non è uno spettro ad aggirarsi per l’Europa, ma un morbo che colpisce i comunisti. E’ la variante cinese, che porta vedere lotta di classe laddove non c’è. Finché il morbo era il filosoviettismo ancora si poteva capire: tutto sommato in URSS non esisteva una proprietà privata, e i popoli in lotta nel terzo mondo un qualche aiuto (se utile per chi lo dà) lo ricevevano. Una burocrazia di stato che teneva in piedi con demagogia e un po’ di ideologia diamat, un’idea di socialismo.

Ma…

nell’integrazione tra capitali finanziari e multinazionali…

nel ammortizzare la caduta tendenziale del saggio di profitto occidentale consentendo proficue esternalizzazioni…

nel divario salariale abissale…

nell’uso della forza-lavoro dalle campagne come i nostri caporali usano quella esterna dei migranti…

nella gestione delle crisi di aziende come Evergrande per salvare gli interessi di qualche cordata di mandarini di partito…

nei criteri di salvaguardia di aziende e livelli occupazinali con ammortizzatori e contributi di stato esattamente come facevano la DC e il centrosinistra…

nel credito sociale che controlla i comportamenti con la più alta tecnologia, modello per i nostri greenpassisti…

quando al potere c’è un’oligarchia di burocrati insieme al manageriato di multinazionali…

quando per fare affari devi ungere tutte le ruote della filiera di dignitari e sottoposti…

Metti quando per le strade sfrecciano ferrari e maserati…

quando l’internazionalismo non esiste e la logica di dove la Cina va è dove può fare il miglior business…

quando nel Mekong gestiscono i casinò-bordelli…

CHE SOCIALISMO C’E’?

E come si arriva al socialismo: con lo sviluppo economico del capitalismo cinese?

Il morbo della variante cinese porta a uno strabismo revisionista peggiore del togliattismo, un vero e proprio allineamento ad un capitalismo contro l’altro… altro che lotta di classe!

Il virus solitamente colpisce gli orfani di Stalin e Krusciov, alla ricerca di un altro piccolo padre, invece di rifondare un autentico percorso comunista che faccia tesoro di tutti gli errori e tare. La prima diagnosi è la paralisi da qualsiasi analisi materialistico dialettica, con richiami evocativi che spiegano eziologicamente la derivazione nostalgica del comportamento. I contagiati poi si autoricontagiano da convegni ad articoli trionfalistici su Marx21.

A differenza di altre malattie, il contagio purtroppo riguarda anche i giovani, soprattutto quelli privi di anticorpi 77ini, verso un anchilosamento burocratico. Purtroppo chi ha tentato una cura maoista, non ha raggiunto i risultati sperati. La conseguenza della variante cinese è l’approdo a un revisionismo diffuso sempre più inoffensivo e d’ostacolo alla lotta di classe.