La kermesse anti-Sanremo, il Festival del Disarmo, è finita a schifio. Sono volati stracci tra i vari gruppi: chi l’ha organizzata e chi voleva avere il suo posto al sole. E di fronte a una situazione così catastrofica come l’imminenza di un conflitto su vasta scala, totale termonucleare o tattico continentale, non è propriamente simpatico. Protagonisti: CLN, Fronte del Dissenso, paragoniani, Alternativa, Italia qui Italia là, gruppetti che si contendono la carcassa del movimento no-GP e anti-obbligo vaccinale. Ma quando parlo di gruppetti non mi riferisco alla base, a quei soggetti che continuano a ritrovarsi, bensì ai loro vertici malati di protagonismo. Anche con il PCI era idem con patate: la base era una cosa, la dirigenza un’altra. E abbiamo visto a dove ha portato.
Fronte del dissenso
I pacifisti guerrafondai, un ossimoro
Solo in una semiosfera dominata da un pensiero unico fatto di falsificazioni, censure e distorsioni della realtà può reggere una simile narrazione. Parlo della manifestazione di ieri a Firenze, organizzata dal sindaco Nardella presidente di Eurocities e tutta la compagnia armante del PD, con i sindaci del PD Gualtieri di Roma, Lepore di Bologna e quelli di Assisi, Bergamo, Arezzo, in collegamento con quelli ancora di Danzica (Polonia), Madrid, Atene, Marsiglia, Varsavia.