Anna e Marco stiano al loro posto…

Anna e Marco stiano al loro posto…

A Bologna accade che la polizia identifica senza alcuna ragione gruppi di adolescenti in centro, senza che questi abbiano fatto nulla. E succede che il questore Fusiello agisca con il benestare del sindaco Lepore. Più in generale nel paese succede che la polizia bastoni gli studenti che protestano per le morti di due ragazzi nell’alternanza scuola lavoro. Dopo due anni di restrizioni fasciste sono i giovani a cui sono stati privati i migliori anni della loro vita nel nome dei profitti e della gestione pandemica, a essere repressi, sia che scendano in lotta, sia che cerchino socialità. La “cura” non è nel dare spazi, momenti di aggregazione, ma è polizia e manganello.

Il PD a partire dal suo feudo bolognese è sempre più un partito dell’ordine, delle costrizioni e delle discriminazioni. Nelle sue argomentazioni scopriamo che le identificazioni hanno rivelato che molti giovani vengono dalla provincia, come se fosse un dellitto: Anna e Marco di Lucio Dalla non possono “andare in città”, i proletari devono restare segregati nelle periferie, nell’hinterland perché sporcano i salotti buoni della borghesia cittadina che, anche se sono rimasti vuori per lockdown e restrizioni grinpasciste, devono essere territorio di chi i soldi li ha può girare con straffotenza in Mercedes per le zone dentro Sirio e consumare grinpassati nei locali di lusso.
Il PD ha una sola cura: il bio-tecno-fascismo corredato di polizia. Benvenuti a Bologna, la città “più di sinistra” d’Italia. Ben due governi hanno fatto un tso a tutta la popolazione, hanno compresso milioni di giovani e ora, dopo il tritacarne della gestione pandemica, c’è il batticarne della repressione. Ed ecco pronto l’hamburger “produci-consuma-crepa”. Due terrorismi al prezzo di uno.