Immaginatevi un campionato di calcio dove la stampa, i media, quando vincono determinate squadre gridano alla partita truccata, l’arbitro venduto. Quando invece altre squadre truccano veramente gli incontri va tutto bene.
E’ il campionato dell’imperialismo nel sistema mondo, che con i suoi uffici stampa, le sue centrali di costruzione delle notizie a suo uso e consumo, rabbonisce le proprie opinioni pubbliche, le orienta dove vuole per poi far partire le sue intelligence, i suoi militari per colpi di mano, “rivoluzioni” colorate, sanzioni, embarghi. Tutto questo meccanismo va sotto la definizione di GUERRA IBRIDA, combattuta contri quei governi e quei paesi che non si allineano all’ordine mondiale precostituito e imposto.
In questi giorni i nostri media danno ampio spazio agli scontri in Bielorussia, ma tacciono completamente la grande rivolta popolare in Bolivia nei confronti di un regime palesemente golpista che con la scusa del covid continua a rimandare le elezioni perché sa che le perderebbe. Tutto questo è ignorato dai cittadini occidentali. Ma Lukashenko e Maduro sono bollati come dittatori. In Bielorussa l’80% di voti con cui il popolo ha riconfermato il suo leader non può essere frutto di brogli e anche in Venezuela esiste il pluralismo, con ben 20 elezioni in 20 anni: neanche il paese più liberal-democratico d’Occidente può vantare un tasso di consultazioni popolari così alto.
In questi giorni i nostri mediadanno spazio alla rivolta libanese ma per avvalorare la strategia occidentale condotta dalla Francia: riportare quel paese sotto il controllo della NATO e dell’imperialismo, un tentativo che è il modo più veloce per tornare a una guerra civile, vista la forte presenza di forze antimperialiste come Hezbollah.

Ormai questa, si prefigura come una guerra dell’Occidente al resto del mondo. Far cadere il governo bielorusso serve per estendere i confini del “mondo libero” contro la Russia di Putin, buttare giù “il dittatore Maduro” in Venezuela, ha il duplice scopo di riappropriarsi delle risorse di quel paese a vantaggio delle multinazionali yankee e occidentali, ma anche di stroncare il bolivarismo, la più importante esperienza di governo popolare dopo Cuba, verso il socialismo.
E la manovalanza che gioca in tandem con le sanzioni e le operazioi sorche di intelligence in cui la CIA è maestra, qual è? Neonazisti come in Ucraina, ricevuti a Palazzo con tutti gli onori dalle servili Boldrini di turno. Neofascisti un po’ ovunque: dall’opposizione anti-istituzionale venezuelana, ai razzisti anti-indigeni della Añez in Bolivia con un golpe spacciato come anti-golpe contro il presidente legittimo Evo Morales. Per finire, last but not least con i tagliagole terroristi di Isis, Al Qaeda e affini, che operano in Siria per destabilizzare il governo siriano.
Una fiera degli orrori fatta di armi chimiche usate per addossare la colpa all’avversario, azioni terroristiche eterodirette o per interposta organizzazione come gli attentati isalmisti in mezzo mondo e molto probabilmente l’attacco israeliano (del nazi-sionismo, cane fedele dell’Occidente) al porto di Beirut, che aveva il preciso scopo di far degenerare la situazione libanese e spingere il paese verso un protettorato francese.
In questa realtà rovesciata, dove i criminali di Stato sono virtuosi democratici e interi paesi sovrani diventano stati canaglia, una massa melliflua di imbecilli naviga in un mare di pantano mediatico, con il contributo di una sinistra reazionaria di fatto al servizio delle oligarchie imperialiste: come i Fratoianni, che si scagliano contro i Lukashenko, come i PD che evocano un giorno sì e l’altro pure la “deriva venezuelana” per indicare atteggiamenti politici degli avversari che reputano totalitari.
A tutti questi imbecilli post-comunisti non va fatto alcuno sconto: si sono schierati con il potere borghese e basta. Per questo la ricstruzione di una sinistra rivoluzionaria e di classe non può che passare fuori e contro PD e suoi cespugli.