Lo spirito di Salvador Allende ha un messaggio anche per noi

“Más temprano que tarde, de nuevo se abrirán las grandes alamedas por donde pase el hombre libre, para construir una sociedad mejor”

(Salvador Allende, 11 settembre 1973)

Mentre scrivo divampa la rivolta nelle strade delle città cilene. Il Cile non ha mai cambiato radicalmente la Costituzione inaugurata da Pinochet negli anni della dittatura fascista. Il Cile non ha mai smesso di adottare le ricette neoliberiste, di quel neoliberismo selvaggio dei “Chicago boys” di Milton Friedman, che con il golpe fascista trasformò questo paese in un laboratorio di questi economisti criminali USA per poi esportare il modello in tutte le aree geopolitiche di pertinenza del FMI e del blocco imperialista atlantico.

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L’appello dei genitori di “Orso” Tekoser contro l’aggressione turca al Rojava

Si moltiplicano le prese di posizione internazionali contro l’aggressione militare del terrorista di stato Erdogan alla democrazia municipalista curda nel nord della Siria. Ora Trump è passato da una posizione pilatesca e di accondiscendenza verso le pretese belliche turche alla minaccia di sanzioni verso la Turchia. Le ragioni? Ambienti della politica statunitense e del Pentagono, la presa di posizione dell’UE contro l’attacco turco e le conseguenti dichiarazioni mafiose e ricattatorie di Erdogan verso l’Unione Europea di spedire 3,6 milioni di profughi nell’antico continente (che per altro hanno provocato la convocazione degli ambasciatori turchi alla Farnersina e a Parigi), hanno persuaso il presidente USA a cambiare linea.

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Taglio dei parlamentari: un colpo alla democrazia, viva la dementocrazia

Con 553 voti a favore, 14 contrari e 2 astenuti, la Camera dei Deputati ha approvato ieri l’altro il taglio di circa un terzo del numero dei parlamentari, che scendono da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori. “Una riforma storica, una grandissima vittoria per i cittadini italiani”, ha detto Luigi Di Maio. In realtà un risparmio del tutto irrisorio che non affronta drasticamente i veri costi che incidono sul debito pubblico del paese, come le spese militari (vedi il viaggio di Pompeo per “regolarizzare” i conti della fornitura di F35 all’Italia), ma soprattutto un colpo alla democrazia che fa sorridere le élite imperialiste, che andranno a nozze con questo depotenziamento della rappresentatività dei cittadini italiani. Una misura dunque demenziale, se chi l’ha portata avanti non si rende bene conto del colpo che ha dato alla democrazia stessa. ma non facciamo gli ingenui: è in realtà una misura voluta dai manovratori e non solo italiani. Ricordiamolo in ogni passaggio della vita politica italiana: abbiamo un ceto politico sulla groppa dove gli utili idioti si mischiano ai furbi di sempre.

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Solidarietà con la Resistenza curda nel nord della Siria

La Turchia ha iniziato l’attacco contro le postazioni curde dell’YPG e delle Forze Siriane Democratiche. Occorre la più ampia mobilitazione delle forze democratiche e antifasciste per sostenere la lotta del popolo curdo e delle altre popolazioni che hanno trovato nel municipalismo delle regioni del nord della Siria un modello di convivenza e autogestione.

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Equador: la rivolta sociale dilaga

Il Fondo Monetario Internazionale sta facendo il suo sporco lavoro: indebitare l’Equador e imporgli misure draconiane come lo stop delle sovvenzioni sul carburante. Il presidente Lenin Moreno è l’agente della porcata, ma stavolta le masse equadoregne si rivoltano e il presidente è costretto a trasferire momentaneamente la capitale da Quito alla città costiera di Guayaquil, dopo aver promulgato due mesi di stato d’emergenza.

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Unione Europea, questione nazionale e lotta di classe

Quella che segue è la mia posizione sulla tattica da perseguire in Italia, ma non solo, per rompere la gabbia UE e avviare il paese a al Socialismo. L’esperienza insegna che un solo paese non è in grado anche a fronte di una radicale opposizione popolare ai trattati UE e alle politiche neoliberiste, di affrancarsi dall’europolo e dall’imperialismo in generale. Il tema dell’internazionalizzazione del conflitto sociale torna a essere elemento guida della politica rivoluzionaria dei comunisti.

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Nascita di un’ideologia di guerra e vicolo cieco patriottista

La risoluzione approvata al Parlamento Europeo che equipara il comunismo al nazismo, e che ha visto l’approvazione bipartisan di un ampio arco di forze europeiste e sovraniste, è probabilmente il più ambizioso tentativo di accomunare al totalitarismo neoliberale sia le tradizionali realtà politiche di ispirazione socialdemocratica e cristiana, sia l’idem sentire fascista che sta pervadendo i paesi dell’est ex-sovietici, oggi nell’UE, come i paesi baltici, la Polonia e l’Ungheria.

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