Il significato di questo 9 maggio

L’80° anniversario della vittoria sovietica e dell’intera Europa (1) sul nazifascismo è carico di un grande significato.
Non è tanto perché da ogni parte, come dalle cazzate di falsificatori seriali alla Rampini (2) sull’inesistente complicità tra Stalin e Hitler all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, alla consacrazione postuma dell’8 maggio voluta da Trump, alla presenza dei governi guerrafondai a Kiev in concomitanza con la parata di Mosca, si è cercato con la propaganda di azzerare il valore di questa ricorrenza. E non sono stati neppure i divieti dei governi dell’UE di far sorvolare l’aereo presidenziale del premier slovacco Fico, fatto grave mai accaduto neppure nei peggiori momenti bellici, a riuscire in questa misera e patetica operazione.

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La menzogna di Ventotene e il 25 Aprile

Appunti sulla Resistenza ieri e oggi

Questo 25 aprile è stato il peggiore di tutti: la Brigata Ebraica (1), che ha operato in Italia poche settimane per andare poi a sterminare gli arabi in Palestina, ha preso la scena di tutti i TG, mentre le manifestazioni realmente partigiane sono state demonizzate come episodi di intolleranza estremistica.

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Io non riconosco come antifascista un corteo filo ucraino!

Anche quest’anno a Bologna dovremo sopportare un corteo «antifa» e «antagonista» con le bandiere ucraine. Non solo ma c’è chi trova normale, anzi, necessario marciarci insieme, anche se poi ognuno dovrebbe andare per la sua strada. Io francamente gli amici degli ucronazi li lascerei marciare per conto loro e farei un altro corteo, realmente antfascista. Questi parlano di resistenza ucraina e dico, certo è vero che c’è: è quella che combatte per le Repubbliche di Donesk e Lugansk da oltre 11 anni, è quella delle madri che si fanno saltare nei covi dei reclutatori nazi, quelli che costringono a botte e torture i giovani ad andare a crepare al fronte. La Resistenza è quella che ha ammazzato Demyan Hanul: uno degli autori della stage di Odessa del 3 maggio del 2014.

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Per la Resistenza

Sindaci del PD che proibiscono film prodotti in Russia, episodi di russofobia da parte di istituzioni di vario genere, Pina Picerno, PD, vicepresidente del Parlamento Europeo che chiede alla Commissione Europea e al Consiglio dell’Unione Europea di inserire il writer napoletano Jorit nella lista delle persone sottoposte a sanzioni, sono solo alcuni esempi del clima che il nostro, come altri paesi atlantisti, respira in un’escalation ossessiva e fanatica propria delle borghesie nazionaliste (in questo caso europeiste) che si preparano alla guerra.

La propaganda e la censura di guerra sono una realtà, in stretta relazione con l’andamento della guerra in Ucraina, nella realtà dei fatti condotta dalla NATO, ma dove gli apparati militari ucraini, pur riforniti di armi dall’Occidente atlantista e supportati da esperti, mercenari, tecnici e dispositivi altamente tecnologici NATO, non riescono tuttavia a reggere l’impari confronto militare con la Federazione Russa.

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Sull’antifascismo di facciata… per la rivoluzione colorata

Pubblico un paio di miei interventi scritti come post sul mio spazio FB, sulla scorta delle bastonate che si sono presi degli studenti alla Sapienza dalla polizia durante la contestazione dell’iniziativa promossa da Azione Universitaria. Ovviamente l’antifascismo è sempre una pratica politica importante, ma la riflessione non deve soffermarsi a ciò che sembra scontato: oggi al governo c’è una destra che cerca di conciliare gli interessi di un elettorato i cui ceti di riferimento sono costituti da quella borghesia piccolo-imprenditoriale colpita dalle restrizioni pandemiche e dall’economia di guerra (vedi il costo del gas e dell’elettricità), con le politiche neoliberali e di guerra al servizio del capitale multinazionale e delle oligarchie imperialiste e atlantiste. Associare questo governo a un presunto regime fascista è un’operazione fuorviante su quello che è il vero fascismo oggi.

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La tenaglia NATO: mainstream – ucronazismo

Nell’orgia dello sdoganamento frenetico del nazismo, il Corriere della Sera raggiunge le vette più alte del delirio. E lo fa con Lorenzo Cremonesi, che se avesse impacchettato della merda, avrebbe fatto un’operazione meno puzzolente e servile. Ovviamente omette informazioni fondamentali, falsifica, insomma: mente sapendo di mentire.
Nel leggere questa immondizia che nulla ha a che vedere col giornalismo, Bandera diventerebbe un glorioso patriota, padre fondatore della nazione ucraina, che alla fine viene martirizzato dai sovietici dopo una vita votata a opere filantropiche.

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Non aver capito nulla…

Ricapitoliamo: un movimento di massa di vaste proporzioni, presente in tutto il paese, che protesta per una misura, il green pass, che viene considerata liberticida e si mette in urto con il governo Draghi, il peggior esecutivo neoliberale di sempre, in un momento politico in cui le classi dirigenti vivono una crisi politica profonda, nella quale abbiamo un astensionismo stratosferico e una composizione parlamentare che non corrisponde alla volontà elettorale. Questo è il quadro politico.

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Vietato avere opinioni su Israele…

… che non siano quelle della classe dirigente sionista israeliana. Come potete leggere qui, Chef Rubio è stato querelato dalla comunità ebraica per alcune sue affermazioni su Radio Radio. Non passa giorno che i sionisi che si spacciano per comunità ebraiche e il governo israeliano attraverso i suoi organi diplomatici non minacci, faccia pressione, cerchi di annullare iniziative di critica alla macelleria genocidaria sionista in Palestina.

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Giornata del ricordo: l’attacco alle Resistenze antifasciste

Il Partito maipiùcomunista ma ancora stalinista, neodemocristiano, che fece bombardare Belgrado agli ordini della NATO, detto PD, ha decretato con il suo più alto e simbolico esponente: il presidente della Repubblica delle banane europee Mattarella che “vanno condannate le sacche di deprecabile negazionismo militante”. E per le sacche in questione non si intende certo quelle fasciste, ben presenti alla commemorazione di ieri a Basovizza con la bandiera della X Mas (vedere foto qui sotto).

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